Umberto
Eco interpretando una metafora
Francesca Barraco
Torrico
Nella sua forma più
semplice, una metafora è una similitudine abbreviata: Paolo
è un leone, significa che Paolo, per certi versi, presenta
alcune delle proprietà di un leone (la forza, il coraggio).
In essa non appaiono i due termini di paragone, uno astratto, laltro
concreto, perché vengono fusi in una sola immagine. Osserviamo
ad esempio i primi versi di una poesia leopardiana:
A Silvia
Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?2
Invece
di dire semplicemente: iniziava la gioventù o usare
la similitudine iniziava il tempo della giovinezza simile al
limitare di quella casa che è la giovinezza stessa, il
poeta italiano Giacomo Leopardi dice: il limitare di gioventù
salivi che è una metafora, cioè unespressione
nella quale i due termini di paragone sono fusi in uno, quello concreto
il limitare della giovinezza.
Umberto Eco ricorda che nel Medio Evo viene stabilito un codice, proveniente
da un tessuto di informazione culturale, che, attribuendo agli enti
determinate proprietà, permette loro di diventare metafore
delle cose soprannaturali, daccordo con la tradizionale teoria
dei quattro sensi: letterale, allegorico, morale e anagogico. Questo
codice, però, è un po equivoco perchè seleziona
solo alcune proprietà, a volte, contraddittorie. Il leone,
ad esempio, cancella le orme con la coda per depistare i cacciatori
e per questo viene considerato il simbolo di Cristo che cancellò
i segni del peccato. Nella Bibbia, però, leggiamo: Salvami
dalla bocca del leone, in cui la bocca della fiera diventa metafora
dellinferno, per leonem antichristum intelligitur.
È importante sapere che, per decidere se il leone deve essere
visto come figura di Cristo o come figura dellanticristo, è
necessario un contesto.
Una metafora non può essere interpretata alla lettera perchè
non dice mai la verità. È ovvio che chi usa metafore,
letteralmente parlando, mente, e questo lo sanno tutti, perché
vengono violate le massime della qualità, della quantità,
della maniera e della relazione. Naturalmente - osserva Eco
- sarebbe comica la situazione del cretino che davanti ad una osservazione
come: questa birra è divina, rispondesse: no,
è un prodotto umano ed industriale.
È difficile stabilire come nasce una metafora. Il meccanismo
dellinvenzione è, in gran parte, ancora sconosciuto e
spesso si producono metafore per caso. Solo interpretando le metafore,
si possono fare delle congetture sulla loro nascita. In alcuni casi
unespressione metaforica può presentarsi come letteralmente
accettabile. Prendiamo ad esempio i primi versi de Le cimetière
marindi Paul Valery:
Ce toit tranquille, oú
marchent des colombes,
Entre les pins palpite, entre les tombes;
Midi le juste y compose de feux
La mer, la mer, toujours recommencée!
Valery introduce nel primo verso un enunciato che potrebbe essere
inteso alla lettera, dato che non cè nessuna anomalia
semantica nella descrizione di un tetto sul quale passeggiano dei
colombi. Il secondo verso dice che questo tetto palpita, ma lespressione
potrebbe solo suggerirci che il movimento degli uccelli provoca limpressione
di un movimento del tetto. Solo nel quarto verso, quando il poeta
afferma di trovarsi di fronte al mare, intendiamo il primo verso come
metaforico: il tetto tranquillo è il mare e i colombi sono
le vele dei battelli. Ma fino a quando non viene nominato il mare,
non cè la metafora. È il contesto che, nellintrodurre
il mare e stabilendo una similitudine, induce il lettore a rileggere
lenunciato precedente come metaforico.
Linterpretazione metaforica nasce dallinterazione tra
un interprete e un testo metaforico, ma il risultato di questa interpretazione
è permesso, sia dalla natura del testo, sia dal quadro generale
delle conoscenze enciclopediche di una certa cultura. Secondo Eco,
un interprete può decidere di considerare metaforico qualsiasi
enunciato se la sua conoscenza enciclopedica glielo permette. Quindi
è possibile interpretare Ogni mattina Giovanni mangia
la sua mela, come se Giovanni commettesse ogni giorno il peccato
originale. Il criterio di legittimazione può essere dato solo
dal contesto generale nel quale appare lenunciato. Se stiamo
parlando di una colazione mattutina, o facciamo degli esempi per una
dieta, certamente linterpretazione metaforica è completamente
inadeguata.
Non è semplice spiegare perchè una metafora è
più poetica di unaltra. Dal punto di vista metaforico
il verso dantesco nel mezzo del cammin di nostra vita
potrebbe anche essere riformulato come nel mezzo del cammin
di vita nostra, ma dal punto di vista poetico questa inversione
sintattica, che tocca lespressione e non il contenuto, produce
risultati disastrosi. Alleffetto poetico, infatti, concorrono
fenomeni tipici dellespressione come: ritmo, rima, valori fono
simbolici, etc.
Anche per le metafore esistono dei limiti dellinterpretazione
e Umberto Eco consiglia di utilizzare 5 semplici regole per effettuare
uninterpretazione contestuale di queste: costruire innanzi tutto
una prima rappresentazione del tratto metaforizzante e chiamarlo veicolo;
cercare poi nellenciclopedia un altro segno che abbia in comune
uno o più degli stessi caratteri del tratto metaforizzante.
Questo segno diventa il candidato al ruolo di contenuto; selezionare
una o più di queste proprietà e costruire su di esse
un albero di Porfirio. Veicolo e contenuto presentano uninteressante
relazione quando le loro proprietà sincontrano nel nodo
più alto dellalbero di Porfirio. Infine, controllare
se, in base alla metafora ipotizzata, si possono localizzare nuove
relazioni semantiche in modo da arricchire ulteriormente il potere
conoscitivo della metafora.
Concludendo: una metafora non potrebbe essere costruita al computer,
perchè, come abbiamo visto, è il risultato della funzione
del formato socio-culturale dellenciclopedia dei soggetti interpretanti.
È facile capire che si producono metafore solo se cè
un ricco tessuto culturale, cioè un universo di contenuto organizzato
in reti di interpretanti che decidono della somiglianza e della differenza
delle proprietà. Non si esclude tuttavia che possano nascere
metafore nuove mai sentite prima. Le condizioni di queste metafore
nuove, che Eco chiama in maniera poeticamente metaforica, aurorali,
sono tante: esiste sempre un contesto capace di riproporre come nuova
una catacresi già codificata, o una metafora dimenticata;
esistono passaggi di sostanza
semiotica che permettono ad una metafora che era dimenticata di ritornare
fresca e nuova. Un esempio può essere quello delle donne di
Modigliani che reinventano unespressione come collo di
cigno. Anche la metafora più spenta può presentarsi
come nuova per una persona che non ha mai sentito, ad esempio, paragonare
una giovane donna ad una rosa e che quindi ha una reazione genuina
davanti alla metafora: Laura è fresca come una rosa.
Per tanto tempo si è pensato che, per capire una metafora,
fosse necessario conoscere il codice o lenciclopedia, la verità
è che la stessa metafora ci dà la possibilità
di capire meglio, sia il codice, sia lenciclopedia.
Bibliografia
1) ECO, Umberto, I limiti
dellinterpretazione, Milano, Gruppo Editoriale Fabbri, Bompiani,
Sonzogno, Etas S.p.A., 1990, pp. 142-161 (em port. Os limites da interpretação,
São Paulo, Editora Perspectiva S.A., 1995, pp. 113-131);
2) ECO, Umberto, Le Forme del Contenuto, Milano, Ed. Valentino Bompiani
& C., s.d. (em port. As Formas do Conteudo, São Paulo,
Editora Perspectiva S. A, 2001);
3) ECO, Umberto, Semiotica e Filosofia Del Linguaggio, Torino, Giulio
Einaudi Editore, 1984, pp. (em port. Semiotica e Filosofia da Linguagem,
São Paulo, Editora Ática S.A., 1991);
4) Aristotele, La Poetica, della serie Os Pensadores, Editora Nova
Cultural Ltda., San Paolo, 2000, coordinamento editoriale di Janice
Florido, traduzione della Poetica di Baby Abrao;
5) MARCHESE, Angelo, Dizionario di Retorica e di Stilistica, Milano,
Arnoldo Mondadori Editore, 1985.