Curiosità sul teatro antico e moderno

Sonia Cristina Reis

Il Teatro è una delle manifestazioni artistiche più antiche della società occi-dentale, nato nella Grecia Antica, dalla satira che è una forma di arte della letteratura teatrale. Il termine è anche il luogo destinato alla rappre-sentazione di azioni sceniche, e ancora l’insieme della produzione a esso destinata.

Si sa che nell’antica Grecia i teatri erano all’aperto ed erano costituiti da una serie di gradini disposti a emiciclo. Essi erano ricavati sul pendio di un’altura e destinati agli spettatori. Alla base dell’emiciclo si apriva uno spazio piano, denominato l’ «orchestra», dove il coro eseguiva le invocazioni e le danze, ritmate e scandite dalla musica. Di fronte all’emiciclo, oltre lo spazio dell’orchestra, era situata la «skené», edificio basso e lungo, dotato di porte e di pannelli frontali che raffiguravano la facciata di un palazzo, che faceva da sfondo agli attori, situati su una piattaforma rettangolare e rialzata, il proskenion. Fra le estremità dell’emiciclo e il proskenion si aprivano due passaggi (parodoi), che permettevano l’ingresso del coro nell’orchestra. Non dissimili erano i teatri romani, in cui però la gradinate poggiavano su costruzioni in muratura.

Nel periodo medievale non esistevano spazi specificamente destinati alle rappresentazioni, che si svolgevano nelle chiese o sulle piazze, dove venivano allestiti palchi con le cosiddette mansion. La sala destinata al teatro ancor oggi in uso, solo in epoca rinascimentale prese ad affermarsi, in Italia, ossia un ambiente chiuso con una netta separazione tra lo spazio riservato al pubblico e il palcoscenico, che è sopraelevato e grazie a tutta una serie di scene mobili, di macchinari e di luci crea la perfetta illusione di un mondo autentico.

Il Periodo Rinascimentale è importantissimo per la professionalizzazione del teatro. In quest’epoca la Commedia dell’arte, genere teatrale nato in Italia, conobbe la massima fioritura. La sua formula designa la tecnica, gli argomenti e le compagnie stesse di attori italiani che tra la fine del XVI e la metà del XVII sec. si diedero carattere di professionisti, istituirono l’uso dello spettacolo a pagamento e portarono i loro spettacoli in tutte le città d’Europa. Si basava sull’abilità di autori pro-fessionisti, cioè con il significato di ‘mestiere’, che seguendo sommari canovacci, improvvisa-vano in scena dialoghi e azioni.

I comici dell’arte, noti in tutto il mondo, si distinsero per la capacità di comporre trame appena accennate, dette «scenari», sulle quali, nelle vesti di tipi fissi e mascherati, come l’Arlecchino, il Capitan Spavento, la Colombina, il dottor Balanzone, improvvisa-vano scene e monologhi. La Commedia dell’Arte si diffuse, grazie ai comici italiani, in tutta Europa e in particolare in Francia, dove ispirò autori quali Molière e Marivaux.

Sonia Cristina Reis è docente di Lingua e Letteratura Italiana presso l’UFRJ.

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