PER AVERE SUCESSO BISOGNA CAPIRE DOVE PASSA LA STORIA

Francesco Alberoni

Ci sono dei momenti decisivi nella vita in cui, scegliendo in un modo o nell'altro, determiniamo, in modo irreparabile, il corso della nostra esistenza. E quasi sempre non sappiamo di farlo, perché non conosciamo noi stessi, non conosciamo il vasto mondo, le tendenze storiche, le forze che lo governano. E' il caso della ragazza che, in rotta con la famiglia, cercando se stessa, la sua indipendenza e la sua maturità, si innamora a diciott' anni, non ha paura di avere un figlio da sola, anzi ne è orgogliosa, lo vive come una sfida al mondo adulto e conformista. Poi si trova senza lavoro a lottare giorno per giorno contro la miseria. O il giovane bullo che sfoga la sua volontà di potenza come sopraffazione, e che finisce nella camorra. Noi siamo il prodotto del nostro ambiente. E' incredibilmente difficile sollevarsi da soli, da una famiglia povera, da un ambiente isolato. Ricordo la gente del ghetto nero di Watts, che non aveva i soldi per prendere il pullman con cui uscire e andare a cercare il lavoro. In alcuni campi solo un insegnamento precoce consente di arrivare al successo, per esempio nella musica. Giuseppe Verdi, se non avesse incontrato un benefattore che, vincendo le resistenze di suo padre, lo mandasse a studiare a Milano, non ci avrebbe lasciato una riga della sua meravigliosa musica. E' immenso il peso della famiglia, del suo sapere, delle sue relazioni sociali. E' la famiglia che ti manda nella scuola giusta, dove farai le amicizie utili, che ti inserisce nella rete di relazioni sociali in cui si fa carriera. Tutti i politici e i grandi funzionari inglesi venivano dalla scuola di Eton. In tutti i campi ci sono poi i «figli d'arte» che si avvantaggiano delle posizioni raggiunte dal padre o dalla madre: nello spettacolo, nella scienza, nella finanza. La nostra società è fatta di clan, consorterie, tribù. Se sei dentro la tua vita è in discesa, se sei fuori trovi strade sbarrate. Però c'è anche gente che riesce da sola e che, partendo dal basso, raggiunge i traguardi più elevati. Sono sempre persone dotate di una straordinaria fantasia e di una volontà inflessibile. Gente che sa resistere allo scoramento e rialzarsi dopo essere caduta dieci volte. Ma deve avere anche una qualità in più: saper intuire qual è il tipo di attività più promettente in quell'epoca e qual è il suo centro propulsivo, il luogo in cui si deve andare. Napoleone, per realizzare le sue potenzialità, non doveva restare in Corsica ma recarsi a Parigi dove si plasmava la storia del mondo. Bisognava andare ad Atene nel V secolo, a Firenze nel '400 per imparare la pittura e la scultura, in Germania nel XIX secolo per imparare la filosofia, negli Usa nel XX secolo per fare la grande scienza. O, per il cinema, a Roma all'epoca di Antonioni, Visconti, Fellini. E, alla fine degli anni Settanta, a Milano quando con Armani, Versace e pochi altri potevi contribuire a creare la moda italiana. La capacità di capire dove si crea il nuovo, dove passa la storia o, come dice Hegel, lo «spirito del mondo», e di corrervi subito e coraggiosamente, è forse il più importante fattore di successo individuale.


 


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