INSEGNARE LA LINGUA ITALIANA 
            IN UN’UNIVERSITÀ BRASILIANA: IL RUOLO DELLA LETTERATURA
          Elisabetta Santoro
          L’incontro promosso 
            dalla Universidade Federal do Rio de Janeiro (UFRJ) e dall’Istituto 
            Italiano di Cultura di Rio de Janeiro tra l’Università 
            di Siena e docenti di lingua e letteratura italiana di diverse università 
            brasiliane - Tendenze dell’italiano contemporaneo - ha sicuramente 
            offerto a tutti coloro che vi hanno partecipato la possibilità 
            di riflettere sulla lingua italiana e sui suoi cambiamenti (grazie, 
            soprattutto, agli acuti interventi del prof. Pietro Trifone, allora 
            Rettore dell’Università di Siena), ma anche di interrogarsi 
            su questioni più specificamente legate all’insegnamento 
            e all’apprendimento dell’italiano come L2 e come lingua 
            straniera. A questo riguardo, sono stati di estremo interesse gli 
            interventi della prof.ssa Laura Ricci e della prof.ssa Paola Micheli 
            e le tavole rotonde, che hanno stimolato interessanti dibattiti e 
            avviato la discussione sui problemi di docenti e discenti in Brasile.
            In particolare, si è cercato di fare il punto sulla situazione 
            all’interno delle università brasiliane, nelle quali 
            manca la possibilità di insegnare con materiali didattici creati 
            specificamente per gli studenti universitari brasiliani del corso 
            di Lettere che devono, non solo confrontarsi con le specifiche difficoltà 
            linguistiche che derivano dalla loro madrelingua, ma anche riuscire 
            nel loro corso di studi a diventare specialisti sia di lingua che 
            di letteratura.
            Riguardo a quest’ultimo punto, bisogna dire che spesso le lezioni 
            di lingua e quelle di letteratura sono pensate in maniera “separata” 
            e, se è vero che si usa il testo letterario anche quando si 
            insegna la lingua italiana, è anche vero che di fatto, in una 
            spinta contraria all’enfasi sulla letteratura, l’aspetto 
            più specificamente letterario (estetico, molteplice, denso) 
            del testo viene sacrificato ai fini della sua comprensione dal punto 
            di vista del contenuto, dell’intreccio, della referenzialità.
            Esiste, tuttavia, una relazione ontologica tra lingua e letteratura, 
            poiché la letteratura si realizza attraverso la lingua e la 
            lingua si realizza e acquisisce forza attraverso la letteratura. Come 
            scrive Eugenio Coseriu: “L’uso della lingua nella letteratura 
            rappresenta, non un uso particolare della lingua, ma la piena funzionalità 
            della lingua o la realizzazione delle sue possibilità, delle 
            sue virtù” (1993:39). Questo dato di fatto può 
            essere utilizzato in maniera nuova e costruttiva nell’insegnamento 
            dell’italiano come lingua straniera e può senz’altro 
            essere d’aiuto nel momento in cui si riflette su come creare 
            materiali didattici che rispondano alle esigenze dei nostri studenti.
            Proviamo a considerare, quindi, questa possibilità, ma per 
            poterlo fare, dovremo porci diverse domande. Tra le tante possibili 
            proviamo ad analizzare le seguenti: (a) come va individuato e definito 
            un testo letterario? (b) Qual è il momento più opportuno 
            per iniziare ad introdurlo? (c) Come vanno selezionati i testi da 
            usare? (d) Come può essere praticamente adoperato durante una 
            lezione di lingua?
            Cominciamo con il primo punto, visto che, per quanto possa apparire 
            banale e scontato, non è sempre chiara ed univoca per tutti 
            la definizione di testo letterario e ciò può creare 
            equivoci e malintesi. Di solito viene considerato letterario, un testo 
            incluso nelle varie storie della letteratura, si delega cioè 
            agli editori e ai critici letterari la decisione su che cosa sia letterario. 
            Come docenti di lingua e letteratura, dobbiamo però chiederci 
            quali sono i testi che possono essere detti letterari. Proponiamo 
            qui di definire tali i testi che: 1) non utilizzano semplicemente 
            la lingua comunicativa, o “lingua d’uso quotidiano”, 
            ma ne mettono in risalto aspetti estetici, creando anche deviazioni 
            volontarie e consapevoli rispetto alla lingua della quotidianità; 
            2) non sono meramente destinati a comunicare qualcosa, ossia a trasmettere 
            esclusivamente un messaggio di ordine pratico; 3) hanno una finalità 
            esplicitamente letteraria, cioè si riallacciano alla tradizione 
            letteraria.
            Passiamo ora alla seconda domanda: a partire da quale livello linguistico 
            dell’apprendente si possono iniziare ad usare testi letterari? 
            Spesso la loro introduzione è ritenuta possibile solo a livelli 
            avanzati, poiché – così dice chi sostiene questa 
            teoria – solo a questo punto lo studente sarebbe in grado di 
            apprezzare appieno il testo letterario senza perdere il piacere estetico 
            derivante dalla sua lettura. È dunque come se la letteratura 
            in originale fosse competenza esclusiva di chi ha già raggiunto 
            una buona conoscenza della lingua da imparare. La lingua letteraria 
            non dovrebbe, invece, considerarsi inaccessibile e riservata a pochi 
            eletti, ma una componente universale per gli esseri umani, la cui 
            funzione è quella di trasmettere conoscenza e piacere. Inoltre 
            se riprendiamo la definizione che abbiamo dato di testo letterario, 
            non possiamo non tener conto del fatto che ogni adulto che vive nella 
            società moderna, anche senza possedere ancora un perfetto dominio 
            della lingua straniera, ha già sicuramente una sensibilità 
            letteraria nella sua madrelingua e, probabilmente, almeno in un’altra 
            lingua straniera. Ciò significa che può senza dubbio 
            trasferire le sue competenze linguistiche ed estetiche alla lingua 
            che inizia a imparare, poiché la nostra sensibilità 
            linguistica e la nostra capacità di riconoscere le caratteristiche 
            dei testi letterari vengono allenate nella nostra vita quotidiana 
            tramite il continuo contatto, volontario e involontario, con testi 
            letterari, se possono essere considerati tali i film, i testi delle 
            canzoni e perfino i messaggi pubblicitari che usano la lingua con 
            la consapevole intenzione di raggiungere determinati obiettivi, che 
            vanno sicuramente oltre la semplice comunicazione.
            Giungiamo adesso al terzo punto e ci domandiamo: come vanno selezionati 
            i testi letterari? Al momento della scelta di un testo (letterario) 
            da portare in classe e proporre agli allievi, l’insegnante può 
            prendere in esame diversi fattori. Generalmente vengono considerati: 
            (a) il livello linguistico del testo (lessico, stile, strutture morfosintattiche) 
            poiché il docente lo considera di fondamentale importanza perché 
            l’allievo possa leggere il testo; (b) il tema del testo, affinché 
            questo si inserisca nel contesto delle tematiche trattate e degli 
            interessi degli studenti. Entrambi questi fattori non possono essere 
            trascurati ma, al momento della scelta del testo letterario da proporre, 
            è importante che si considerino anche la struttura testuale 
            (se è o no prevedibile), le allusioni culturali (affinché 
            possano essere comprese dal lettore straniero), il tipo di testo (sarebbe 
            auspicabile offrire allo studente il contatto con varie tipologie 
            testuali in modo da ripercorrere le strutture e i modi della comunicazione). 
            
            E per finire cerchiamo di rispondere alla quarta ed ultima domanda 
            che ci siamo posti: come può essere praticamente adoperato 
            durante una lezione di lingua? Questa domanda ci obbliga ad affrontare 
            la questione del rapporto tra testo e contesto e a prendere delle 
            decisioni riguardo a ciò che riteniamo più importante 
            in questo senso. Se per alcuni è indispensabile fornire allo 
            studente informazioni sul contesto storico prima ancora che abbia 
            avuto il primo contatto con il testo, in modo da dargli strumenti 
            che lo aiutino a comprenderlo, per altri – ai quali mi associo 
            – bisognerebbe seguire il procedimento inverso, ovvero considerare 
            il testo sempre e comunque come punto di partenza e il contesto storico-letterario 
            come punto d’arrivo. Immaginiamo infatti di voler fornire agli 
            studenti delle informazioni sul periodo storico di un determinato 
            testo letterario e di voler inquadrare l’autore nel contesto 
            letterario nel quale ha prodotto il testo che proponiamo agli studenti. 
            Così facendo non avremmo altra possibilità se non quella 
            di trasmettere loro il punto di vista del docente o quello dei critici 
            letterari più affermati. Facendo invece il percorso inverso, 
            ovvero iniziando dal testo, avremo la possibilità di creare 
            nello studente la motivazione che lo porterà poi a volersi 
            procurare informazioni tramite ricerche personali o anche con l’aiuto 
            del docente che fungerà da facilitatore, da guida e non da 
            contenitore di conoscenze riversate su chi apprende. La proposta è 
            dunque di iniziare da una breve fase di motivazione, alla quale seguirà 
            il testo per il quale non ci si proporrà l’obiettivo 
            immediato della completa comprensione, mentre invece si cercherà 
            sempre di permettere, soprattutto in un primo momento, il godimento 
            dell’opera d’arte, per poi passare ad un’analisi 
            più approfondita che sveli i meccanismi linguistici su cui 
            è basato il testo e porti lo studente a ricostruirne il significato.
            La separazione attualmente esistente tra lingua e letteratura crea 
            necessariamente conseguenze negative nella formazione degli studenti, 
            poiché provoca una rottura tra due discipline congiunte, il 
            cui dialogo può e deve essere ripreso su nuove basi e offrire 
            una “duplice” prospettiva nella quale il contatto con 
            il testo letterario fin dai primi momenti dell’apprendimento 
            della lingua straniera acquisisce un’importanza particolare, 
            perché abitua gli studenti a scoprire la lingua e ad usarla 
            in maniera più consapevole.