GENESI ED ESITO DEL MANUALE 
            DIDATTICO “IMPARIAMO L’ITALIANO”
          Mauro Porru
          La carenza di materiale 
            didattico per l’insegnamento dell’italiano Lingua Straniera 
            per studenti lusofoni brasiliani è storica. Fino a vent’anni 
            fa, i corsi d’italiano a livello universitario difficilmente 
            riuscivano a importare libri di testo dall’Italia e quando questo 
            avveniva si trattava di manuali rivolti a anglofoni e raramente a 
            discenti di lingua spagnola. Nel 1968, venne pubblicata in Brasile, 
            dalla casa editrice Apoio di Rio de Janeiro, una grammatica italiana 
            diretta all’insegnamento dell’italiano a studenti brasiliani. 
            L’autrice è la professoressa Maria Luigia Magnavita Galeffi, 
            titolare della cattedra di italianistica dell’Università 
            Federale di Bahia, fondatrice e Presidentessa dell’Associazione 
            dei Professori d’Italiano del Brasile (ABPI). Si tratta di un 
            manuale tradizionale che, seguendo il metodo grammaticale-formalistico-traduttivo, 
            illustra in XXI capitoli, approfonditamente, le strutture grammaticali 
            della lingua italiana, con esercizi, vocabolario e letture. Fanno 
            parte dello stesso volume delle versioni graduali dal portoghese in 
            italiano e una antologia. Questa grammatica è stata sicuramente 
            utile, per molti anni, ai docenti di italiano brasiliani, poiché 
            forniva loro il supporto grammaticale necessario per una corretta 
            preparazione del materiale didattico usato in classe, ma, privilegiando 
            lo scopo istruttivo e formale di insegnare a leggere e tradurre, sacrificava 
            la comunicazione spontanea. 
            Nel 1980, quando sono entrato a far parte del corpo docente del Dipartimento 
            di Lettere Romanze della Facoltà di Lettere dell’Università 
            Federale di Bahia, come professore di italiano, ho iniziato a collaborare 
            con la professoressa Eugenia Maria Galeffi, che appena rientrata da 
            tre anni di studi presso il Centro Italiano di Linguistica Applicata 
            di Perugia (CILA), diretta dal Professor Katerin Katerinov, aveva 
            intenzione di stilare un manuale didattico basato metodologicamente 
            sulle direttive del CILA ma che tenesse conto delle difficoltà 
            specifiche dei discenti brasiliani. Abbiamo così cominciato 
            a indirizzare le nostre ricerche verso questo campo, preparando a 
            quattro mani, sotto forma di dispense, del materiale didattico che 
            potesse mettere in luce le maggiori difficoltà dei nostri studenti 
            nell’apprendimento della lingua italiana come Lingua Seconda, 
            a livello elementare e medio. Dopo quattro anni di lavoro metodico 
            e diligente, in cui abbiamo cercato di combinare gli elementi più 
            positivi di ciascuna delle tappe storiche della didattica delle lingue 
            straniere e di applicarli adattandoli alla situazione contingente, 
            sono nati, nel 1984, il primo e il secondo volume del manuale didattico 
            IMPARIAMO L’ITALIANO, pubblicado dall’allora Grafica dell’Università 
            Federale di Bahia. Seguiranno, nel 1993 il terzo volume e nel 1994 
            il quarto.
            I volumi I e II, presentati al IIº Congresso dell’ ABPI, 
            avvenuto nel 1985, sono stati accolti con interesse da parte dei colleghi 
            e degli studenti che finalmente potevano contare su un testo che si 
            proponeva di insegnare l’italiano tenendo conto, soprattutto, 
            delle difficoltà specifiche degli allievi brasiliani. IMPARIAMO 
            L’ITALIANO é stato salutato con entusiasmo anche dal 
            Professor Katerinov, che nella presentazione del libro afferma:
          “ Nel campo dell’insegnamento delle lingue 
            straniere sono avvenuti – e stanno avvenendo – in questi 
            ultimi anni dei processi di rinnovamento che agli occhi di un osservatore 
            superficiale possono apparire spesso velleitari. Infatti, mentre sul 
            piano pratico si sono superati di gran lunga i traguardi della glottodidattica 
            degli anni 1950-1960 (basti pensare all’approccio comunicativo, 
            ai programmi nozionali e funzionali incentrati sui bisogni del discente, 
            ecc.), sul piano teorico ci troviamo purtroppo di fronte ad una scoraggiante 
            carenza di strumenti didattici adeguati (programmi, manuali, corsi, 
            eserciziari, ecc.)
            Non possiamo, perciò, non salutare con entusiasmo l’uscita 
            di un nuovo libro per l’insegnamento dell’italiano a stranieri 
            in generale, e, nel caso specifico, a studenti lusofoni in particolare.
            Gli autori, consapevoli sia della carenza di sussidi idonei, sia delle 
            specifiche esigenze dei destinatari di corsi d’italiano in Brasile, 
            hanno profuso nel presente lavoro tutto il loro impegno di studiosi 
            e di insegnanti. La loro fatica si è concretizzata in un manuale 
            per l’insegnamento dell’italiano Lingua Seconda a principianti, 
            che consente di raggiungere gli obiettivi didattici in maniera più 
            rapida ed efficace di quanto potesse avvenire con i metodi tradizionali.”
           I primi due volumi di IMPARIAMO L’ITALIANO sono 
            stati pubblicati una seconda volta dieci anni dopo e all’inizio 
            del 2004 c’è stata una terza edizione in cui, senza apportare 
            modifiche al suo impianto teorico, se ne aggiornano il vocabolario 
            e gli elementi di civiltà e se ne rimoderna la confezione. 
            In questi vent’anni dalla sua prima pubblicazione le cose non 
            sono molto cambiate. Di fatto la produzione di sussidi didattici mirati 
            all’apprendimento della lingua italiana in Brasile continua 
            ad essere molto scarsa. Questo motivo fa sì che il nostro manuale 
            riscuota ancora la fiducia di tanti docenti che, in una quindicina 
            di centri di apprendimento/insegnamento della lingua italiana, continuano 
            ad adottarlo.
            Quanto all’approccio metodologico, basato sul metodo creato 
            dai professori dell’Università Italiana per Stranieri 
            di Perugia, Katerin Katerinov e Maria Clotilde Boriosi Katerinov, 
            da noi applicato a discenti lusofoni brasiliani, siamo del parere 
            che, nonostante siano trascorsi vent’anni dalla conclusione 
            di questa nostra ricerca, esso sia ancora valido poiché fornisce 
            agli allievi delle solide basi grammaticali, morfologiche e sintattiche 
            della lingua studiata, guidandoli alla scoperta dei suoi meccanismi 
            e delle sue strutture mediante il continuo confronto con la lingua 
            reale, senza che si debba ricorrere a regole astratte e prescrittive. 
            La legittimità dell’esigenza di una consistente formazione 
            grammaticale, morfologica e sintattica deriva dal fatto che i discenti 
            a cui si rivolge questo manuale sono discenti adulti che raramente 
            riescono ad acquisire dei fatti linguistici senza averli capiti del 
            tutto. 
            L’insegnamento dell’italiano proposto si basa sull’unità 
            didattica, vale a dire sull’unità minima di apprendimento. 
            Questa è divisa in tre fasi: la prima incoativa o iniziale, 
            la quale, a sua volta, ha tre momenti: a) orientamento globale, che 
            è appunto il testo iniziale che viene presentato sotto forma 
            di dialogo, descrizione, racconto (o racconto-dialogo) nel quale si 
            dovrà evitare che il ritmo di lettura sia artificiosamente 
            rallentato: b) analisi operativa, che è il momento in cui vengono 
            usati esercizi analitici con fine comprensivo: c) sintesi operativa, 
            con cui si invita il discente a rielaborare il materiale appreso fino 
            a quel momento usando le stesse strutture. Viene allora la seconda 
            fase, quella rinforzativa: essa è la più importante 
            poiché mira all’automatismo della lingua attraverso esercizi 
            strutturali e situazionali. La terza fase, o fase di controllo, consiste 
            in una serie di test tramite i quali il discente diventa consapevole 
            delle proprie possibilità e dei propri limiti, riuscendo così 
            a valutarsi e a correggersi da solo.
            L’unità didattica si diversifica dalla lezione tradizionale 
            prima di tutto per il fatto di non essere unità di insegnamento, 
            bensì di apprendimento, per non essere condotta in forma espositiva, 
            per cui il discente è parte attiva nel processo di apprendimento, 
            e per non essere fissata cronologicamente in 50 minuti, ma a seconda 
            del processo di assimilazione, potendosi perciò parlare di 
            cicli di apprendimento in cui la grammatica non è più 
            il punto di partenza ma di arrivo. Prima si preparano gli allievi 
            a pensare a che cosa dire in determinate situazioni e poi a come dirlo.
            Nell’ elaborazione dei primi due volumi, destinati a discenti 
            di livello elementare, sono stati approfonditi con maggior cura, in 
            chiave contrastiva, quegli aspetti della lingua italiana che presentano 
            particolari difficoltà per gli studenti lusofoni brasiliani. 
            È stata riservata particolare attenzione all’uso degli 
            articoli determinativi e indeterminativi; all’opposizione dei 
            verbi AVERE ed ESSERCI; ai pronomi possessivi; all’uso del pronome 
            dimostrativo QUELLO e dell’aggettivo BELLO; alle preposizioni 
            semplici e articolate, evidenziando l’impiego della preposizione 
            DA ; all’uso dei principali verbi irregolari al presente indicativo 
            e del verbo PIACERE; all’opposizione dei verbi ANDARE e VENIRE; 
            all’uso del PASSATO PROSSIMO; alle particelle pronominali e 
            avverbiali CI e NE; alle forme impersonali. Nei volumi terzo e quarto, 
            destinati a discenti di livello medio, è stata riservata particolare 
            attenzione all’opposizione IMPERFETTO-PERFETTO; all´accordo 
            del participio passato con l’oggetto; al NE partitivo; ai pronomi 
            combinati; all’opposizione PASSATO REMOTO-PASSATO PROSSIMO; 
            all’IMPERATIVO con i pronomi combinati, CI e NE.