Lingua e cultura italiana: difficoltà di studenti brasiliani

Opázia Chain Feres

Ci tocca oggi dire alcune parole sulle principali difficoltà degli studenti brasiliani nei confronti dell'apprendimento della lingua italiana. Intendiamo non parlare né delle doppie, né dell'accordo dei tempi verbali, né della struttura della frase complessa dell'italiano, ma di alcuni dei presupposti da cui parte l'orientamento della scuola (non soltanto) brasiliana e che paiono non contemplare l'inclusione degli studenti nel contesto simbolico plurisecolare dell'"occidente".
La sottovalutazione dei grandi del passato; la sottovalutazione del rigore e dello scritto; la sostituzione dell'educazione tradizionale con un addestramento professionale; l'abbandono dell'approccio filologico; la frantumazione metodologica e contenutistica hanno trasformato il ruolo della scuola: non il contatto approfondito con le radici della nostra civiltà, non immediatamente percettibile nel quotidiano, ma il quotidiano stesso ammesso come oggetto privilegiato di osservazione.
La confusione scuola-assistenza sociale avrà contribuito non poco all'abbassamento dell'esigenza scolastica e umana e a una specie di permanente cominciare dallo zero...
Molti studenti arrivano all'Università senza un minimo di esperienza culturale su cui innestare i nuovi contributi. Secondo alcuni di loro, chi non porta con sé gli strumenti necessari per crescere culturalmente e umanamente non li acquisisce all'Università. In altre parole: tanti son diventati "come foglia ad ogni vento".
Gli innegabili progressi dei metodi di insegnamento-apprendimento delle lingue straniere hanno sí reso possibile un allargamento di pubblico - quasi tutti possono imparare (o "insegnare") quello che direttamente "dal vivo" si può imparare mentre relativamente pochi sono quelli che possono affrontare un lavoro in profondità - ma non sono stati capaci di preservare i vertici: si è persa la prospettiva di lunga scadenza; l'universalità della scolarizzazione ridusse l'orizzonte scolastico; le necessità del presente soffocano le possibilità dell'avvenire...
Se è democratica la scuola per tutti, ci pare meno democratico un approccio filologico fatto da rade persone. Comunque auguriamoci che questo sia sufficente a frenare la tendenza a rendere la lingua un dialetto orale e che si mantenga l'italiano capace di tradurre tutte le possibilità umane.

 


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