Spari con ricevuta di ritorno

Umberto Eco

Il mondo è diventato una faccenda troppo complicata per lasciarlo governare a chi lo governava prima

Un vecchio detto recitava che la guerra è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai militari. Oggi andrebbe aggiornato: il mondo è diventato una faccenda troppo complicata per lasciarlo governare a chi lo governava prima. Come se avessero affidato il progetto Manhattan per la bomba atomica agli esperti del traforo del Cenisio. Pensavo a queste cose due settimane fa a Washington proprio mentre stava ancora circolando lo “sniper”, il famoso cecchino che fulminava allegramente le persone che si fermavano dal benzinaio o uscivano dal ristorante. Lui stava in alto, con fucile telescopico e, da qualche snodo di autostrada o collinetta tranquilla, faceva il suo lavoro. A vittima morta, e solo dopo avere ricevuto una segnalazione, la polizia arrivava e bloccava le strade per due o tre ore, senza ovviamente trovare nessuno perché il cecchino aveva avuto tutto il tempo per spostarsi altrove. Così per giorni la gente non usciva più di casa e non mandava i bambini a scuola.
Naturalmente c’è stato chi ha avvertito che questo succede perché c’è il libero commercio delle armi, ma le lobby degli armaioli hanno risposto che la questione non è avere un’arma bensì usarla bene. Come se usarla per ammazzare non fosse appunto usarla benissimo. Forse la gente compera di solito un fucile per farsi il clistere?
Il cecchino di Washington lo hanno poi preso solo perché ha fatto apposta a seminare tracce dappertutto - alla fin fine gente del genere vuole solo apparire sui giornali. Ma uno che non avesse voluto farsi prendere avrebbe potuto continuare sino ad ammazzare più gente di quelle faticosamente massacrate alle Twin Towers. Per questo l’America stava coi nervi tesi e ci sta ancora: perché capiva che se un’organizzazione terroristica, invece di perdere tempo a sequestrare aerei, facesse circolare per l’intera nazione una trentina di cecchini, potrebbe paralizzare il paese. Non solo, scatenerebbe una gara d’emulazione in tutti coloro che terroristi non sono ma matti sì, e si unirebbero con gioia alla festa.
Cosa hanno proposto alcuni di coloro che evidentemente non sono più in grado di reggere il mondo? Di fabbricare armi che “firmano” automaticamente la pallottola e il bossolo, in modo che estraendo il proiettile dal corpo dell’ucciso si abbia praticamente l’indirizzo dell’assassino. Non hanno pensato che se voglio ammazzare qualcuno non uso il mio fucile ma quello rubato a qualcun altro, così oltretutto faccio andare in galera lui; e che se sono un terrorista conosco i contatti giusti per avere un’arma rubata, o col codice alterato, o di fabbricazione non americana. Non capisco perché queste cose vengono in mente a me e non agli esperti della sicurezza.
Ma fosse solo questo. Su “Repubblica” dell’8 novembre scorso leggo che, preoccupati dalla deflazione (la gente compera poco, i prezzi scendono, e siamo a una crisi peggiore di quelle inflattive) quelli della Federal Reserve (e dunque non dei ragazzini qualsiasi) propongono il dollaro deperibile - e cioè una moneta con una banda magnetica che gli fa perdere progressivamente valore se uno non la spende presto (e perde valore anche se la si tiene in banca). Cerco d’immaginarmi cosa farebbe il signor Smith, idraulico, che lavorando come un matto riesce a guadagnare cento dollari al giorno.
Anzitutto diminuirebbe la sua produttività. Perché ammazzarsi di lavoro per guadagnare qualcosa che dopo un certo tempo non vale più nulla, e non può neppure mettere sul libretto di risparmio per comperarsi una casetta? Lavorerà solo quel tanto che gli procuri quei trenta dollari al giorno per comperarsi birra e bistecche. Oppure potrebbe investire ogni giorno i suoi cento dollari in spese inutili, magliette, barattoli di marmellata, matite, dopodiché inizierebbe un’economia di baratto, tre vasetti di marmellata per una maglietta, ma alla fine la gente dovrebbe accumulare in casa un sacco di roba inutile, mentre la moneta non circola quasi più. Ancora, il signor Smith potrebbe comperarsi la casetta, ma a rateazioni lunghissime, ogni volta che gli bruciano in mano cento dollari li manda a chi gli ha venduto la casa. Però non solo a quel punto la casa, con interessi e tutto, costerebbe dieci volte tanto, ma perché il primo possessore dovrebbe venderla, visto che rimarrebbe senza casa e con una pioggia di dollari che deve spendere tutti a mano a mano che gli arrivano? E via al blocco del mercato edilizio, chi ha una casa se la tiene. Per finire, visto che la moneta si deprezza anche a risparmiarla, chi andrà più a mettere soldi in banca?
Aspetto che un economista mi dica dove sto sbagliando, perché certamente io non me ne intendo. Ma insomma, ho proprio l’impressione che tante iniziative che si stanno prendendo, compresa la guerra in Iraq per tenere buone le migliaia di potenziali cecchini fondamentalisti che se ne stanno in attesa sugli svincoli delle autostrade americane, rientrino nella categoria de “il mondo è diventato una faccenda troppo complicata per lasciarlo governare a chi lo governava prima”.

 


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